Personalità-mana e processo creativo: una sintesi junghiana
Di Diego Pignatelli Spinazzola
Di Diego Pignatelli Spinazzola
Per via di un indigenza esteriore il percorso dell'eroe è quanto mai arduo.
Egli tenterà a tutti i costi di liberarsi da essa con un ritrarsi nello spirito della perfezione che compensi lo spirito d'imperfezione che egli attraversa e che è relegato ai suoi simili.
L'arte scaturisce da una dimensione-altra, da una consapevolezza della perfezione dell'artista stesso. Egli fa parlare le molteplici immagini primordiali in modo da restaurare il contatto con lo spirito originario delle civiltà, delle autentiche potenze mana, forze integratici e soccorritrici, guaritrici e pericolose per l'umanità. L'eroe scatena queste forze e se ne fa vero e proprio depositario. Egli ha conquistato la magia degli antichi, ha conquistato il Santo Graal di un antico spirito degli antenati.
Ma scatenandosi queste forze diventano dirompenti, irrompe una mania di grandezza "god-likeness" un identità divina troppo potente da tener testa.
L'eroe viene così annichilito e si rifugia in un nostalgico atto incestuoso di ritorno alla Madre come per il Sigfrido o Wotan esaminato da Jung in Libido, simboli e trasformazioni in op. V (Jung 1912).
Il solo modo di uscire da questa arrischiosa situazione psichica che Jung ha definito essere una "personalità-mana" è quello di arrendersi alle istanze dell'anima e differenziarsene oggettivamente. Così l'anima ed il suo potere numinoso non possono avere influenza alcuna sulla psiche allorché oggettivata quale realtà psichica a se.
Tale è il suggerimento di Jung. Oggettivare le istanze psichiche e differenziarsene in modo da non incorrere nella pericolosa stretta dell'identità con Dio che avviene a livello della personalità mana. Se questo stato di megalomania cosciente, di gonfiamento viene scoraggiato la tensione si rilascia verso una nuova integrazione della personalità che lascerà il posto al processo di individuazione. Lo sciogliersi della personalità-mana presagisce l'individuazione secondo Jung. Ma vi sono degli importanti presupposti perché questo viaggio verso l'individuazione abbia successo e completamento. La differenziazione della psiche creativa viene vista come uno stato di indigenza dell'eroe. Occluso dall'imperfezione esteriore e dei simili egli deve trascendere la sua realtà esteriore,deve ritrarsi nelle profondità del suo inconscio traendo l'immagine perfetta, modificandone la forma ed avvicinandola al linguaggio contemporaneo e dei suoi simili. Egli come osserva Jung, "volge le spalle all'insoddisfazione del presente" e fa del suo Descensus ad Inferos una rinascita dalle acque dell'incoscienza ed un autoperfezionamento della sua opera scolpita a propria immagine. L'atto eroico e creativo compensa l'unilateralità della società e le rende servizio volgendosi a piena perfezione. Solo così, ammette Jung, l'artista crea "valori utili" ed apporta cultura ulteriore (Shamdasani, C. G. Jung, il Libro Rosso, Bollati Boringhieri 2010).
Il livello di compensazione tra individuo creativo e società è un dialogo mai terminato che ha aperto le frontiere della cultura e della civilizzazione.
Perché avvenga questa sperimentazione culturale, questa scambio c'è bisogno di un terreno fertile. Oggi le cose non stanno così. La società odierna occlude il genio creativo e lo ristagna in un angolo circoscritto così che egli trovi anche difficoltà a nutrire il suo spazio psichico e creativo.
Ma se la società non accoglie una psiche creativa in un adeguato temenos, questi le riversa tutto il mana possibile, forze assopite dell'inconscio, che sarebbe stato meglio non scatenare. Ed abbiamo visto cosa ha prodotto il nazismo.
Epidemie psichiche di ogni genere si fanno incontro e propugnano visioni apocalittiche. Il livello di compensazione tra individuo e cultura è necessario alla salute psichica figurarsi per una psiche creativa che detiene sempiterne rivelazioni. Questo compito un tempo spettava all'arte ed alla religione. Esse mantenevano intatto un equilibrio omeostatico ed integravano l'individuo in un adeguato contesto culturale e transpersonale. L'eroe è apportatore di un canone di valori, egli sarà ben presto celebrato quale fondatore ed inserito in un pantheon specifico, ma questo avveniva già da tempo agli albori della civiltà. Jung, fondatore della psicologia analitica ha reso possibile tramite la sua spinta innovativa e creativa questo sempre rinnovato contatto con le istanze psichiche e transpersonali ed i loro canoni simbolici e culturali dando vita ad un ermeneutica dell'anima che si inserisce profondamente nel processo creativo del singolo e nel contesto simbolico, patrimonio archetipico del genere umano.
Grazie a Jung, le conoscenze si sono maggiormente ampliate ed arricchite all'interno di una tradizione antica e rinnovate dallo sforzo creativo delle nuove generazioni di analisti e cultori che cercano di preservare l'opus junghiano alle radici della stessa tradizione, ma al contempo, ampliandone gli orizzonti.
Non si ricava solo dalla letteratura psicoanalitica ma dal mythos e dalla ricerca di etnopsicologie comparate, antropologia, arte, simbolo, esperienza religiosa, misticismo, gnosticismo teologico e alchimia. Questo è materiale per un amplificazione, (termine coniato dallo stesso Jung) diretta all'interpretazione del sintomo e dell'analisi integrativa dei sogni. Jung stesso quale individuo illuminante e creativo, ha "liberato per noi forze soccorritrici" inserendole nell'anima del mito e della storia. Una storia che intende di essere riletta e riconsiderata alla luce di quell'incessante dialogo tra individuo e società. Se poi le forze mana non reggeranno alla compensazione nella psiche creativa e potenti energie andranno a sopraffarre il percorso eroico, solipsistico tentativo di vittoria sulla psiche collettiva, non si produrrà altro che una pericolosa inflazione. Questa situazione è molto pericolosa per l'individuo e per lo stesso percorso eroico. L'io dell'eroe attende una principessa fanciulla o in altri casi un "angelo personale"e anima che lo conduca come uno psicopompo verso un armonico dialogo con la sua realtà che dato il rischio dell'inflazione rischiava di implodere e fallire. Così la regina, il doppio celeste, l'anima fanciulla si costituisce partner e compagna lungo il viaggio verso l'individuazione ed integrazione e completamento del Sé. Verrà a costituirsi una "sizigia"una doppia coppia regale di amanti e partners inscindibili. Il Re alchimisticamente parlando ha ora la sua Regina. Il Sole è in una nuova coniunctio con la Luna sposa e regina, verso una nuovo tramonto ed una rinnovata alba che l'umanità spera di attendere.
Bibliografia
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C. G. Jung, Psicologia e Alchimia in Opere Vol 12, Bollati Boringhieri editore, 2006, Torino.
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J. Hollis, Progetto Eden. La problematica dell'investimento paradisiaco nelle relazioni di coppia e nel sociale, Zephyro Edizioni, 2002.
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http://www.riflessioni.it/psicologia-transpersonale/personalita-mana-processo-creativo.htm
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